Musica

Alcuni dei miei progetti / esperimenti musicali

Trio Tellus

È la mia formazione attuale che più mi rappresenta. Con questi due straordinari musicisti a me affini, Gianluca Nanni batteria e percussioni e Roberto Bartoli contrabbasso, posso inerpicarmi in qualunque montagna sentendomi sicuro. Abbiamo negli anni affinato vari repertori e visitato molti mondi musicali. Resta però l’alveo a me più congeniale dove scrivere musica originale e dare sfogo alla mia anima compositiva. Abbiamo all’attivo due dischi di miei inediti non ancora usciti dove il mio personale stile è evidente. È il luogo dove mi rifugio quando sono più vulnerabile e anche dove mi sento più me stesso.

Lazzanni Trio

Un leggero e spiritoso gioco di parole che unisce due cognomi (Nanni e Lazzarini). Con questa formazione di trio mi diverto a suonare con un simulatore di organo “hammond”, assieme a due musicisti di assoluto valore, grandi virtuosi, Gianluca Nanni alla batteria e Marco Lazzarini al sax tenore. Si è formato per gioco, come molti altri gruppi musicali della mia vita, ma poi concerto dopo concerto ci siamo affiatati sempre di più fino a decidere di continuare questa esperienza che a tutt’oggi ci fa divertire.

Music Train Quintet

Formazione di quintetto che marca il momento dove la mia personalità di artista si manifesta in modo chiaro e ormai maturo. Nasce quasi per caso, come tante volte è successo, un unione artistica fra amici musicisti di grande qualità e differente provenienza…il battesimo del fuoco avviene con un primo concerto al festival musicale JCE di Bertinoro nel 2003. Sulla falsa riga di Arkestra di qualche anno prima, con musicisti diversi ma spirito simile ho continuato a sperimentare e dare sfogo a tutte le sfaccettature della mia anima, compositore arrangiatore e pianista. Il gruppo è formato da me, Gianluca Nanni alla batteria e percussioni, Luciano Zadro chitarra, Massimo Moriconi basso elettrico e contrabbasso, Danilo Rossi Viola solista.

Questo felice sodalizio mi ha permesso di crescere moltissimo grazie alla bravura di questi artisti, esperienza che è durata 6 anni con la produzione di due dischi che si trovano in commercio tutt’ora: Did you have to travel at night? 2004 e The Firebirds Suite (prima edizione Soul Mirrors & Business Lisboa 2007 e ristampa Da Vinci Jazz 2019).

Arkestra

Questa formazione di quintetto risale al 2001, ma è stata importante per me nonostante non abbia prodotto che un disco (mai uscito) e pochi concerti. Il mio ruolo era quello canonico di pianista, compositore e arrangiatore. Gli altri componenti, di grande prestigio, erano Fulvio Maras (percussioni e batteria), Sauro Berti (vari strumenti della famiglia dei clarinetti), Roberto Bartoli (contrabbasso), Alessio Pisani (fagotto e controfagotto), Emiliano Rodriguez (sax tenore e soprano), Mario Arcari (oboe d’amore). Con alcuni di questi musicisti è nata un’amicizia e tante collaborazioni fino ad oggi. 

È stato probabilmente il gruppo più “sperimentale” di cui ho fatto parte, una sorta di “luogo artistico” dove ognuno di noi portava la sua parte e la sua arte, territorio da esplorare. Ci proponevamo di dar vita ad uno stile nostro, dove confluivano vari mondi musicali e concetti astratti, come nella musica contemporanea. Scrissi vari brani per il gruppo che realizzammo con mutua soddisfazione. È durato alcuni anni ed è stato importante perché mi ha permesso di conoscere meglio il me stesso compositore che avevo perso di vista a vantaggio della mia parte più pratica di arrangiatore, che è anche un mestiere. È stata una esperienza breve ma di svolta.

Moon Cin Jazz Orchestra

Una vera orchestra di fiati e ritmica su modello delle grandi Big Band Americane. Risale a fine anni ottanta. È stato per me uno spazio vitale per quasi 10 anni, dove sperimentare e fare pratica nel jazz e nell’arte dell’arrangiatore. Ero co-fondatore ed il mio ruolo era appunto quello di Pianista arrangiatore e direttore. Poco più che ventenne fui coinvolto da amici musicisti più o meno coetanei in questa avventura che resta per me indimenticabile per tutto quello che mi ha dato in fatto di crescita artistica ma anche umana. Di quell’esperienza resta un disco (“Enjoy the Moon” registrato nel 1996) e una parte di ciò che sono oggi.